Carburatori dell'orto

Tutte le moto Yamaha della serie XT-TT montano un carburatore particolare chiamato YDIS (Yamaha Double Intake System). Questo carburatore non è altro che un doppiocorpo con il primo corpo meccanico ed il secondo corpo a depressione. Questo sistema permette di avere buoni consumi e prestazioni discrete, ma mostra subito i propri limiti appena si cerca di ottenere qualcosa di più dal motore. Prima di tutto il secondo corpo (come tutti i carburatori a depressione) è troppo lento ad aprire, volendo si può modificare ma restano altri problemi, primo tra tutti l'impossibilità di reperire getti e spilli differenti da quelli di serie.

 Questo carburatore è prodotto dalla TeiKei (marchiato TK), noto produttore di "carburatori" per attrezzature agricole tipo motoseghe, tagliaerba e simili. I getti per uso motociclistico sono praticamente introvabili, figuriamoci gli spilli !! Oltre a questo c'è anche il problema di capire su cosa intervenire, perché il secondo corpo lavora ritardato rispetto al primo e l'apertura dipende dal carico motore, quindi le soglie di intervento di spilli e getti dei due corpi si sovrappongono e non è semplice capire su cosa intervenire per eliminare problemi di carburazione. Tutto questo unito ad alcune perdite di benzina del mio carburatore mi hanno spinto a trapiantare sul mio TT350 due carburatori Dell'Orto ereditati dal mio ex Guzzi.

Un lavoro di questo tipo può sembrare semplice, in realtà oltre alla fase di carburazione vera e propria ci sono tanti piccoli problemi da risolvere. Per prima cosa bisogna verificare i diametri di calettamento (sul motore e sulla cassa filtro) e la lunghezza del carburatore. Calibro alla mano i diametri sono compatibili ed i carburatori dell'Orto sono solo 3mm più corti (poco male). Il vero problema è la larghezza, infatti una volta affiancati l'interasse tra i carburatori risulta eccessivo di almeno un centimetro! Volendo si possono montare leggermente divergenti, questo permette di inserirli ugualmente nei manicotti sul motore ma in modo alquanto precario.

  

Il punto di contatto maggiore è nella parte frontale dove la fusione prevede l'inserimento della vite di miscelazione aria. Infatti questi carburatori esistono sia destri che sinistri ma la fusione è sempre la stessa. Una lima ed un po di pazienza risolve il problema. Un altro punto di contatto è tra il condotto dell'aria e la pipetta per l'ingresso della benzina. La fusione del condotto aria è "abbondante" perché in questa zona viene incisa marca e modello del carburatore, quindi anche qui c'è margine per lavorare di lima (o fresa), qui però bisogna fare molta attenzione per non "bucare" la parete.

  

Oltre non si può andare a meno di non eliminare totalmente tutto il circuito dell'aria del carburatore destro (farò un tentativo più avanti), però si può cercare di rosicchiare qualcosa dalla pipetta dell'altro carburatore. Un alternativa inizialmente presa in considerazione era l'eliminazione dal carburatore sinistro del galleggiante e quindi della pipetta e di rendere comunicanti le due vaschette. Questa scelta l'ho scartata perché il livello della benzina sarebbe troppo variabile con l'inclinazione della moto (inaccettabile per uso off-road). Su questi carburatori ho lavorato parecchio e quindi oltre ad una copiosa serie di getti, spilli e polverizzatori ho anche una discreta scelta di galleggianti, valvole e pezzi vari. Tra questi pezzi ho diverse pipette, ovviamente ho scelto la più "sottile" in modo da ridurre ulteriormente gli ingombri e per fissarla ho utilizzato un bullone a testa bombata (sono i più bassi).

  

Per la carburazione ho provato alcune combinazioni di spilli e polverizzatori, per i getti del massimo sono partito da valori simili a quelli originali, per il minimo la faccenda diventa più complessa, perché ora i circuiti del minimo sono due!! Allora ho modificato un getto in modo da tapparlo (una semplice saldatura a stagno) in questo modo ho escluso il circuito del minimo da uno dei carburatori. Nell'altro ho dovuto montare un getto decisamente più grande di quello usato sul TeiKei. Per l'aria anche qui ho utilizzato quella di un solo carburatore ed ho montato un getto più grande. Il tubetto della benzina va ovviamente sdoppiato! una soluzione più elegante consiste nel montare sul carburatore dx una pipetta doppia, in questo modo avremo un tubetto che va dal rubinetto al carburatore destro e da qui ne parte un altro che raggiunge il sinistro.

La moto parte bene sia a caldo che a freddo e dalle prima prove risulta decisamente più pronta, devo ancora effettuare diverse prove per trovare la carburazione ottimale ma sono già a buon punto. Un altro problema è il comando gas, inizialmente ho utilizzato un comando gas rapido predisposto per tirare due cavi parallelamente (Tommaselli Daytona 2C, anche questo donato dal mio vecchio Guzzi), ora invece monto un cavo con sdoppiatore ed un comando gas "normale". Il cavo sdoppiato penso sia reperibile in commercio come ricambio Guzzi, ma dubito sia compatibile dal lato comando gas. Esistono in vendita a pochi euro gli sdoppiatori, a cui vanno aggiunti i cavi, il problema è che prevedono cavi terminati con la "pallina piccola" e la stessa cosa vale per i carburatori dell'orto. Quindi non si può fare un cavo a misura con pallina piccola da entrambi i lati!! La soluzione che ho trovato consiste ne saldare da un alto del cavo un cilindretto di rame o ottone da 3mm in modo da ricreare la pallina. Il lato del cavo "artigianale" conviene inserirlo nello sdoppiatore piuttosto che nel carburatore, così in caso di cedimento (improbabile) non verrà aspirato dal motore! (nei dell'orto la pallina del cavo rimane dentro al venturi).


Il trapianto prosegue, questi carburatori non sono fatti per uso "off-road" e quindi hanno gli sfiati privi di tubetti e non hanno il "troppo pieno" nelle vaschette. In caso di caduta parte della benzina uscirà dagli sfiati cadendo sul motore e sui collettori e altra verrà riversata direttamente nel cilindro con il conseguente ingolfamento del motore. (per questo motivo ho anche modificato il decompressore rendendolo manuale).

Tra i vari ricambi disponibili per i carburatori PHBH esistono le vaschette dotate di troppopieno, con 11€ le ho comprate entrambe (provate a comprare quelle di un keihin o di un mikuni). Ma anche qui sorgono problemi. Il "tubetto" di troppo pieno interferisce con il galleggiante. Il motivo è semplice, da diversi anni i galleggianti dell'orto sono plastici e non più metallici come i miei, piuttosto che comprare anche questi ho preferito modificare quelli in mio possesso.

 

Visti gli ottimi risultati ho deciso di passare alla modifica radicale. Con un po di pazienza ho asportato tutta la parte di carburatore in cui passano i condotti del circuito arricchitore. La parte di alloggiamento del comando l'ho comunque lasciata, potrebbe servire per modifiche future. I fori rimasti ora aperti li ho filettati e tappati utilizzando delle brugole con la testa rimpicciolita al tornio e bloccati in posizione con frenafiletti. I carburatori montati, ora possono stare affiancati. Nelle foto si vede come sul carburatore dx ci sia una "nicchia" per non interferire con la pipa di ingresso benzina dell'altro carburatore.

  

Dovendo rifare la cassa filtro a causa dell'interferenza con la nuova sospensione posteriore ho colto l'occasione per sistemare meglio i carburatori. Ora i carburatori sono vincolati assieme da un piccolo "polmone" realizzato in vetroresina, in questo modo restano molto più stabili e in caso di smontaggi ritornano esattamente nella posizione corretta.