Il progetto

Per questa moto l'acquisto è stato abbastanza ragionato, mi serviva una moto da usare come "base" per realizzare la "mia" moto da fuoristrada. Sono partito da un semplice elenco di caratteristiche che reputavo fondamentali.

  • Abbastanza vecchia da costare poco (o ancora meglio niente).
  • Cilindrata di 350-400cc per poter pagare "poco" di assicurazione.
  • Poca potenza in modo da essere facilmente gestibile nelle situazioni difficili.
  • Motore 4T, affidabile e con poca manutenzione.
  • Cerchio posteriore da 18" per poter montare gomme da fuoristrada moderne (ovviamente cerchio ant da 21").
  • Cerchi in alluminio.
  • Avviamento a pedale (per contenere il peso e non avere problemi elettrici)
  • Peso contenuto.
  • Possibilmente con freno posteriore a disco.

La mia attenzione si concentra su tre modelli, Honda XL350R, Yamaha TT350 e Suzuki DR350, comincio a tenere d'occhio i vari mercatini su internet in cerca di un occasione, le cifre sono più o meno sempre le stesse, le condizioni invece cambiano parecchio, la ricerca finisce quando in una via vicina a casa trovo un TT350 abbandonato, era proprio l'occasione che cercavo! Lascio un bigliettino, mi metto in contatto con il proprietario e me la porto via per pochi spiccioli. (ecco le foto di come si presentava appena portata a casa)

 

Ora ho la moto e "l'idea", ma non basta, la moto bisogna conoscerla, non si può partire a testa bassa a lavorare su qualcosa che non si è mai nemmeno provato. Per prima cosa bisogna rimettere in sesto la moto e renderla un minimo affidabile per poterci girare in sicurezza. Dopo un paio di mesi di utilizzo sia cittadino che off-road comincio a capire i pregi ed i difetti della moto e posso finalmente cominciare a definire i dettagli del mio progetto.

Cominciamo ad elencare i difetti, le sospensioni sono di concezione troppo vecchia, il monoammortizzatore è regolabile solo in estensione, la moto ha poca luce a terra, manca un paracoppa serio, la sella è troppo infossata, la distanza tra sella e pedane è troppo poca, il freno dietro a tamburo è poco potente e varia troppo il suo comportamento a seconda dell'umidità (quando si bagna blocca facilmente la ruota), il carburatore è una porcheria, l'avviamento con decompressore automatico ha i suoi limiti, l'impianto elettrico a 6 Volt è fuori standard, le misure delle gomme sul libretto non si trovano praticamente più..

Come pregi c'è un comportamento generale molto equilibrato che non mette mai in difficoltà anche nei passaggi più difficili, peso contenuto, buona trazione anche sul viscido (probabilmente per l'esigua potenza), rapporti del cambio (6) molto corti e ravvicinati che permettono di far lavorare il motore sempre al regime "giusto", ottima resistenza ai "voli" tipici di un neo-fuoristradista.

Vediamo come si potrebbe migliorare questa moto, per prima cosa una bella richiesta di nullaosta per gomme alternative alla Yamaha, così fatto il collaudo il problema gomme è risolto. Per le sospensioni una forcella rovesciata di un vecchio cross 125 ed un forcellone con leveraggi progressivi più moderni al posteriore (ed ovviamente un monoammortizzatore pluriregolabile). Il cambio di sospensioni serve anche ad aumentare la luce a terra. Cerchio posteriore con disco e coppia di carburatori dell'Orto. Modifica al decompressore per renderlo manuale, paracoppa in alluminio, un imbottita alla sella per farla più piatta ed un kit plastiche di un cross a scelta perché anche l'occhio vuole la sua parte.

Si comincia!