Un po di storia

Tutto iniziò nel 1997, quando Yamaha decise di costruire una moto da Cross 4T leggera e maneggevole quasi come una 250 2T. I Cross 4T esistevano già, ma erano moto costruite pesando solo alla potenza e risultavano pesanti e massicce.

Competizioni

[dal sito Yamaha] L'YZ-400M gareggiò nel Supercross USA vincendo una prova nel '97 ed il titolo AMA nel '98. Nacque così l' YZ-400F, messa in produzione nel 1998. L’anno dopo l'YZ400F si affermò anche nel Mondiale Motocross, classe 500cc, con Andrea Bartolini. Nel 2000 la cilindrata passò a 426cc e Stefan Everts conquistò due Mondiali Motocross di seguito, sempre nella classe 500cc. Nel 2003, le regole FIM consentirono di gareggiare nella classe 250cc a 2 tempi con moto da 450cc a 4 tempi. La nuova categoria prese il nome di “MX1”, la classe regina del motocross. Nello stesso anno nacque YZ450F, e Stefan Everts vinse nuovamente il titolo mondiale. Il campione si sarebbe ripetuto per ben tre volte, stabilendo un record impressionante, prima di ritirarsi dalle gare nella stagione 2006. Nel 2008 David Philippaerts riconquistò il titolo mondiale. Nello stesso anno Chad Reed vinse nell’AMA Supercross, imitato l’anno seguente da James Stewart! L’idea alla base delle YZ-F s’è mostrato tanto valida da dominare tutte le competizioni più importanti, in tutto il mondo, per più di un decennio.

Miles Stone

1998 - Nasce l' YZ-400F, Motore 4T 399cc raffreddato a liquido, 5 valvole, doppio asse a camme in testa, rapporto di compressione 12,5:1, range di utilizzo 11600 giri/minuto, cambio a 5 rapporti, peso 110 kg.

1999 - Vengono riviste alcune parti

2000 - Nasce l' YZ-426F di 426cc

2001 - Vengono adottate valvole in titanio - Nasce la sorella più piccola, YZ-250F

2002 - Telaietto posteriore in alluminio

2003 - La cilindrata sale a 449cc con oltre 52 cavalli, nasce l' YZ-450F

2006 - il telaio diventa in alluminio sia per il 250 che per il 450. L'erogazione della sorella maggiore viene addolcita.

2010 - il motore 450 viene rivoluzionato nella forma (testa ruotata di 180°) e si arriva all'iniezione elettronica.