Gestire correttamente due batterie

Sull'ultimo fuoristrada comprato (Toyota 4Runner) ho trovato di serie l'impianto elettrico con doppia batteria, ma sono rimasto un po deluso quando ho scoperto essere un semplice parallelo. Ovviamente il sistema scelto da Toyota funziona, ma secondo me non porta alcun vantaggio rispetto ad una batteria singola, anzi peggiora la situazione.

  • un giorno una delle due batterie cederà e scaricherà anche quella buona, impedendo l'avviamento della macchina (mi è successo)
  • anche se una delle due è ancora buona andranno cambiate entrambe (devono essere identiche e di pari usura)
  • un assorbimento anomalo (i classici fari dimenticati accesi) le scaricherà entrambe.
  • la corrente totale non sarà mai la somma delle correnti delle singole, ci sarà sempre una parte di corrente che si "travasa" da una batteria all'altra.

Una semplice modifica per migliorare la situazione consiste nel montare due staccabatteria (o dei morsetti a vite "rapidi") in modo da usarle alternativamente. Effettuando lo scambio al massimo ogni 7/10 giorni entrambe le batterie restano cariche ed utilizzandone di fatto solo una alla volta l'altra rimane d'emergenza con anche la possibilità di collegare entrambe per avere più spunto. E' un metodo pratico ed economico ma è molto soggetto all' "errore umano" inoltre è una scomodità ed una complicazione che vanno bene solo per il proprio mezzo, un eventuale guidatore occasionale non è detto che comprenda/si ricordi cosa deve attaccare/staccare a seconda dei casi.

Se sulla macchina abbiamo vari "accessori elettrici" (tipo compressore, verricello, CB, fari aggiuntivi, frigorifero ecc) potrebbe essere furbo dedicare la seconda batteria ai servizi pur mantenendo la possibilità di sfruttarla in emergenza per l'avviamento del motore. Tenere i servizi separati dalla batteria dedicata al motore ci garantisce di poter sempre avviare il mezzo. Il modo più semplice per realizzare un impianto di questo tipo è utilizzare un commutatore per batterie nautico, che permette di collegare all'avviamento la batteria uno, la due, entrambe (both) o nessuna. C'è però un problema, tenendo gli impianti separati l'alternatore caricherà solo la batteria principale, andrà quindi aggiunto un relé automatico (VSR) che colleghi la seconda batteria solo quando l'alternatore sta caricando (tensione superiore a 13/13,5 volt). I relé VSR si trovano a partire da poche decine di euro, tipicamente per l'uso sui camper e ne esistono vari tipi, più o meno evoluti. Questo tipo di impianto l'ho realizzato qualche anno fa sul mio Suzuki SJ413, è abbastanza valido ma ha dei difetti, a motore acceso il relé fa un parallelo delle batterie quindi non ci sarà più una distinzione ed entrambe le batterie lavoreranno sia per il motore che per i servizi, inoltre per evitare forti trasferimenti di corrente molti di questi relé effettuano una limitazione e questo rallenta molto la ricarica della seconda batteria.

Per tenere gli impianti totalmente separati anche in fase di ricarica bisogna ricorrere ad un ripartitore di carica, che alla fine non sono altro che due diodi, il collegamento è più "invasivo", perché è necessario modificare l'impianto elettrico per interrompere il cavo che unisce l'alternatore alla batteria. Un commutatore quadripolare (sempre di derivazione nautica) permette di attaccare o staccare entrambe le batterie dai rispettivi carichi e volendo permette il parallelo. Il vantaggio di questo commutatore è l'ingombro molto contenuto. Qualche noia può arrivare a causa del ripartitore, perché provoca una caduta di tensione di 0,3/0,5 Volt. Bisogna verificare la tensione che arriva alle batterie e valutare se è sufficiente alla completa ricarica. Alcuni ripartitori hanno un apposito morsetto da collegare agli alternatori predisposti per compensare la caduta di tensione, queto tipo di alternaore credo si utilizzi solo in campo nautico. Nei casi peggiori si può intervenire sul regolatore di tensione dell'alternatore per aumentarne leggermente la tensione erogata, un metodo abbastanza semplice ma che richieda una buona manualità consiste nell'aggiungere un diodo in serie alle spazzole. Questo è l'impianto che sto realizzando sul mio 4Runner.

L'impianto per me "definitivo" deve permettermi di scegliere al volo quale batteria usare sia per l'avviamento che per i servizi ed ovviamente gestire la ricarica di entrambe in automatico. Per farlo, oltre al ripartitore di carica servono due commutatori, uno per scegliere la batteria dedicata all'avviamento ed uno per scegliere la batteria dedicata ai servizi. Non ho scelto questo per la mia macchina solo per problemi di spazio, penso che per un uso abbastanza normale del mezzo possa bastare l'impianto precedente, in caso di emergenza mi permette di scollegare velocemente entrambe le batterie ed anche di realizzare un veloce parallelo, per altro mi posso permettere di scendere dalla macchina e metter mano dentro al cofano.

Tutti questi impianti servono su mezzi dove è indispensabile avere una certa "tolleranza ai guasti" o all'inglese "fault-tollerance", un fuoristrada o una barca non si possono permettere di rimanere in panne, ci sono veicoli come i camper 4x4 (che possono anche essere camion camperizzati) dove utilizzerei due o tre batterie per i servizi, aggiungendo anche un pannello solare per la ricarica, ma soprattutto un secondo alternatore, sia per avere più corrente per i numerosi servizi, sia per una completa ridondanza.

Un ultima nota, l'alternatore ha bisogno di essere alimentato da una tensione per iniziare a generare (è la differenza tra alternatore e dinamo) su alternatori molto vecchi o per uso "non automobilistico" questa tensione è presa dallo stesso cavo che carica la batteria, in questo caso utilizzando un ripartitore di carica si impedisce alla tensione della batteria di alimentare l'alternatore, e quindi impedisce la carica. Sulle auto (credo su tutte) questa funzione la fa un cavo separato sotto chiave.